L'Istituto Luce ha compiuto novanta anni nel 2014, la sua lunga storia intrecciata con quella dell'Italia stessa, attraverso il cinema e quel tesoro unico di immagini noto a tutti come gli Archivi Luce. Per celebrare il suo anniversario, alcuni dei più acclamati giovani registi in Italia sono stati invitati a realizzare un piccolo film, con ciascun regista selezionando dieci minuti di metraggio dagli archivi, tra le migliaia di ore di filmati presenti lì.
Il risultato è un album ricco di diverse narrazioni. I filmati parlano dell'esplosione della guerra, delle implorazioni di pace; crolli e ricostruzioni; ricordi di paesaggi (forse) perduti e realtà scomparse; miracoli, superstizioni e sogni. È un intreccio di temi: i diritti delle donne, la sessualità, il significato di una canzone, la Luna, sotto forma di fiabe o diari, pseudo-storia o poesia; le parole dei grandi scrittori accanto alle voci dell'uomo della strada; con protagonisti persone reali, figure storiche e personaggi inventati dal nulla.
Un quadro diversificato, un gioco combinatorio di mosse intersecanti, contrasti e analogie, con un filo comune: quelle immagini dagli Archivi. O forse anche qualcos'altro: si parla molto, e si intravedono molte cose, di qualcosa che potresti chiamare Italia. Non l'Italia nei libri di storia, ma l'Italia così com'è (o non è) oggi, vista attraverso sequenze spesso girate quando i nostri nove registi non erano nemmeno nati. L'Italia di oggi attraverso immagini del suo passato.