Aka Ana, è un saggio visivo inquietante sulla prostituzione a Tokyo che non dovrebbe essere vissuto da chiunque sia facilmente offeso dalle immagini sessuali. Aka Ana è raccontata attraverso gli occhi di sei voci distinte, ciascuna di una prostituta che apre la propria anima allo spettatore, mentre D'Agata giustappone immagini visivamente inquietanti di queste lavoratrici del sesso nel loro habitat naturale, che servono clienti e si sparano a vicenda con eroina, qualunque cosa. cosa da cui scappare il mondo che abitano. Ogni donna porta una dinamica unica ad Aka Ana. Una donna si sente potenziata dal sesso e lo vede come un modo per impadronirsi del potere dell'ego maschile, mentre un'altra donna verso la fine della donna è emotivamente lacerata, essenzialmente un corpo senza anima intriso di miseria. Aka Ana non ha un'agenda oltre a mostrare la prostituzione per quello che è, essendo una rappresentazione molto cruda spiega certamente la sua mancanza di distribuzione.