Il 20 febbraio 2014, a Kiev, unità delle forze speciali ucraine hanno aperto il fuoco sui manifestanti di Maidan, uccidendo oltre 50 persone e ferendone più di 200. Il caos che ne è seguito tra le file delle forze dell'ordine, combinato con la paura della repressione dei manifestanti, al "lavaggio bianco" ufficiale di un crimine già complicato. Ad oggi, nessun caso è stato portato in tribunale. La rivoluzione della dignità rimane incompiuta. Durante il caos, OLEKSANDR KLOCHKO (SASHKO), uno studente di biologia, mette alle strette un soldato delle truppe interne nel corridoio del Palazzo d'Ottobre a pochi passi dal fuoco dei cecchini. Il soldato sembra proprio come Sashko, ventenne, sudicio e coperto di fuliggine dal Maidan in fiamme, è quasi stremato a morte e si è perso. Sashko lo convince a rinunciare alla sua arma e lo fa prigioniero. In quel momento si rende conto dell'assurdità dell'incubo che lo circonda. Il soldato diventa il riflesso metafisico di Sashko dall'altra parte delle barricate. Mesi dopo Sashko, che ...