Corbiau ripete la formula Farinelli, rivalità artistica e dramma sociale privato espresso in abbaglianti, a volte eccessivamente sontuosi scenari barocchi, musica e costumi, ma questa volta nella sua ambientazione finale: Versailles. Ci sono due protagonisti - primo il personaggio del titolo, Luigi XIV, il re sole francese che ha due passioni, stabilendo il dominio assoluto sul regno -dopo decenni di guerre religiose / civili- per diritto divino e brillantezza artistica come ballerino (come Nerone ha scritto e interpretato poesie musicali), e inizia ad affermarsi contro l'entourage della madre dei Medici, reggente durante la sua minoranza, costruendo il complesso del suo palazzo e lanciando una nuova mostra "adeguata", principalmente musicale, di spettacolo barocco. In secondo luogo il genio musicale Gianbattista Lulli ('Jean-Baptiste') Lully, un fiorentino parvenu di ambizione sfrenata, guadagna rapidamente l'assoluta fiducia del re, nonostante l'opposizione nazionalista e aristocratica a un italiano di basso livello, e quindi trasforma il ruolo normalmente socialmente umile ...