Sul trawler The Spirit of Namibia, ormeggiato al largo delle coste della Namibia, l'estrazione di diamanti prosegue 24 ore su 24. Sul fondo dell'oceano la scorta degli ambiti piccoli diamanti sembra infinita, ma la loro cattura è intrisa di politica e irta di tensioni razziali. Senza commenti, i registi Adi Barash e Ruthie Shatz ci immergono nella vita quotidiana di una troupe internazionale che lavora al servizio di un conglomerato minerario senza volto che possiede non solo la nave ma anche le acque circostanti. Mentre combattono con la vecchia barca arrugginita e le sue dubbie ricompense, gli uomini sono attratti dalla contemplazione della loro situazione. La loro matrice sociale è un microcosmo rivelatore: sudafricani bianchi che sputano teorie razziste, cubani che scrivono poesie e parlano d'amore, un manager della sicurezza israeliano che si fa nemico, marinai namibiani che si ritrovano colonizzati nel loro stesso paese.