Germania, 1920. La prima guerra mondiale è persa. Il trattato di pace di Versailles obbliga la Germania a ridurre il suo esercito, il "Reichswehr", a 100.000 soldati. Gruppi influenti di economisti e leader militari collegano nella "Nationalen Vereinigung" una convenzione nazionale per pianificare il colpo di stato. Tra loro il capo del paesaggio e membro del consiglio di amministrazione della Banca tedesca, Wolfgang Kapp e il comandante di grado più alto, il generale Walther, Freiherr von Lüttwitz. Il generale Ludendorf, che era il capo del comando dell'esercito supremo durante la guerra mondiale, tira le fila nel suo background dai suoi intermediari Pabst e il colonnello Bauer. Quando il governo ha voluto sciogliere la "Brigata Ehrhardt", il più potente Freikorps, il generale Lüttwitz disobbedisce a quest'ordine e ordina alle truppe di marciare contro il governo a Berlino. Il governo deve fuggire, prima a Dresda, poi a Stoccarda. Gran parte dell'esercito segue i golpisti, che però non sono uniti. La prima vittima è ...