5 amici intraprendono un road trip per visitare le grotte della valle della Gomeda. Non sanno che queste grotte sono ancora infestate da ricordi di torture avvenute in passato. Man mano che si avvicinano, uno per uno, i loro sogni si trasformano in incubi, i loro incubi si trasformano in allucinazioni e le loro allucinazioni si trasformano in realtà fino a quando il confine tra reale e surreale non esiste più: la valle comincia ad assomigliare al grembo materno e alle grotte iniziano ad assomigliare al cordone ombelicale tra la madre e il suo bambino non ancora nato. I ricordi della tortura lasciano il posto alla presenza sempre ossessionante di colpa e rimpianto che potevano essere provati solo da una madre.