Questa è la storia del grande poeta turco Nâzim Hikmet, il poeta della lotta e del combattimento, il poeta della passione e dell'amore. Avendo adottato il comunismo come filosofia di vita, riflette il suo pensiero nella sua arte e, di conseguenza, è continuamente inseguito dalla polizia. Ogni mossa che fa, ogni parola che scrive o dice è sotto lo stretto controllo dello stato. Durante la seconda guerra mondiale, il poeta Nâzim Hikmet viene nuovamente arrestato a causa dei suoi legami comunisti. Questa volta il tribunale militare lo condanna a 28 anni di carcere. Durante la sua lunga prigionia, trasforma la prigione in una scuola e un laboratorio, incoraggiando i suoi compagni di reclusione a usare il loro tempo in modo produttivo. In questi anni bui riesce a sostenere il suo coraggio e la sua passione creando opere immortali, immaginando un mondo con libertà di pensiero.