Rappresentanti di una terza generazione di pittori e scultori concettuali, questi sei artisti si sono allontanati dall'autoconsapevole assorbimento dell'arte formalista, affrontando invece questioni sociali oltre che estetiche. Attraverso un istinto condiviso di mettere in discussione e sfidare i movimenti artistici definiti delle generazioni precedenti, gli artisti presenti creano in un settore unico del radicale. Nelle loro mani, la materia tradizionale della scultura, della materia e dello spazio è subordinata alle esigenze della mente. I sei artisti tornano al Whitney per vedere e discutere la loro mostra con il curatore Richard Armstrong e il critico Bruce Ferguson.