NOTE DEL REGISTA
Fin dall'inizio sapevo che Orecchie, come l'avevo immaginato, era una commedia che non avrebbe potuto essere realizzata secondo i soliti modi e mezzi di produzione. Lo stile di ripresa, composto da lunghe inquadrature, con pause e silenzi prolungati, la sfida di cercare di creare una commedia che dipende dal dialogo piuttosto che dalle situazioni utilizzando un evento infinitamente piccolo (svegliarsi con un suono acuto nelle orecchie) per riferirsi a temi infinitamente più grandi, mantenendo sempre un tocco leggero, rende Orecchie una commedia piuttosto strana e obliqua, che è piuttosto insolita all'interno del panorama italiano della produzione cinematografica. Per questo motivo il Biennale College - Cinema del Festival del Cinema di Venezia ha offerto l'opportunità perfetta poiché la limitazione del budget super basso offriva la libertà creativa di cui avevo bisogno. Ogni volta che mi sedevo per scrivere le scene le immaginavo in bianco e nero, come se non potessi vederle in nessun altro modo, e come se ci fosse bisogno di sforzarsi o filtrare le immagini per liberarle dal colore, in modo che potessero raggiungere completamente il loro impatto più basilare: quello del viso, della parola e di tutta la scena. [Alessandro Aronadio]
Suonare | Titolo | Artista |
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Orecchie
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Generazione controversa
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With You Always
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Ameen Saleem:
Scrittore
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Ears
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Santi Pulvirenti:
Scrittore
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