Le mani oscillanti tengono ciascuna una penna; un uomo di filo metallico ha uno sguardo malevolo e un occhio che oscilla mentre si tocca una protuberanza sulla fronte. Le strisce op-art sono nel tessuto. Le linee diventano grovigli che diventano palline che oscillano, rimbalzano o rimangono sospese nell'aria. In un appartamento buio, un uomo giace a letto, una donna abbandonata sta lì vicino massaggiandosi prima la fronte poi il petto; un fan ronza tra di loro. Su entrambi i lati del loro appartamento ci sono stanze ben illuminate con scale e forme ad angolo retto inondate di luce. Brevemente un essere umano si sposta sul set per posizionare una palla. La telecamera si muove tra queste figure e questi paesaggi; suona musica triste per violino, a volte staccato.