Rose Plays Julie è durante un semestre di studio sull'eutanasia degli animali che la studentessa di veterinaria Rose (Ann Skelly) decide di contattare Ellen (Orla Brady), la madre biologica che l'ha data in adozione. Ma Ellen, ora una famosa attrice con sede a Londra, non vuole saperne. Nonostante ciò, Rose non sarà ignorata. E la curiosità la porta a scoperte che scuotono l'identità fragile che si è costruita. I registi Christine Molloy e Joe Lawlor, noti anche come Desperate Optimists, hanno trascorso anni a realizzare un cinema formalmente rigoroso e atmosferico che spesso tratta degli effetti inquietanti dell'impersonificazione e della natura sfuggente della verità. Con Rose Plays Julie (2019) hanno creato un thriller lento che costruisce un senso di terrore all'interno di un mondo esquisito di architettura immacolata, reso attraverso uno stile di interpretazione freddo e avvolto da una colonna sonora claustrofobica. Ann Skelly e Orla Brady sono entrambe precise e misurate nella loro interpretazione, mentre il film ci porta attraverso desiderio e vendetta per arrivare ai luoghi oscuri del potere e dei suoi abusi. Questo è un cinema franco, coinvolgente e decisamente femminista.