Belgrado, la capitale della Serbia, è diventata una metropoli solo quando ha avuto il suo primo serial killer: un uomo grosso, grasso, timido e fissato con la madre, interpretato alla perfezione da uno dei più grandi comici della Serbia, Tasko Nacic.
Vive con la sua crudele madre in un appartamento gotico che ricorda quelli dei film di Mario Bava. Vende fiori e vive secondo il motto, 'Coloro che non amano i garofani non meritano di vivere!'
Le sue vittime sono le giovani donne che lo umiliano in pubblico e rifiutano di comprare i suoi fiori. Il film segue le gesta di tre personaggi principali: lo strangolatore, l'ispettore incompetente e altamente nevrotico sulle sue tracce e il cantante rock nerd attratto dalle gesta del killer.
Il desiderio edipico e l'angoscia sessuale di quest'ultimo lo trasformano in un promotore dei crimini dello strangolatore (attraverso una canzone dedicata a lui) e in un potenziale strangolatore a sua volta.