Portogallo, 1739, regno del re João V, che cerca di mantenere un delicato equilibrio tra il potere della Chiesa e gli interessi della Corte. António José da Silva, soprannominato "l'ebreo", famoso drammaturgo ammirato sia dal popolo che dall'aristocrazia, viene accusato dall'Inquisizione del crimine di eresia e condannato a morire sul rogo. La sua esecuzione è organizzata come una dimostrazione del potere trionfante della Chiesa contro ogni altra forza.