Commissionato da una Biennale del Medio Oriente per realizzare un film sul tema "l'arte come atto sovversivo", il regista indipendente Caveh Zahedi (I AM A SEX ADDICT) esagera. Detto che può fare tutto ciò che vuole tranne prendere in giro lo sceicco, che governa il paese e finanzia la Biennale, Zahedi decide di fare proprio questo. Gira la macchina fotografica sulla Biennale stessa e preme allegramente ogni pulsante culturalmente sensibile che riesce a trovare. Ma le sue buffonate buffonate di corte non riescono a divertire. Il film di Zahedi viene bandito per blasfemia e viene minacciato con una fatwa.