Maggio 1946, a Parigi il giovane poeta Jacques Prevel incontra Antonin Artaud, l'attore, artista e scrittore appena uscito da un manicomio. In dieci mesi seguiamo il matto Artaud dal suo crudele coaching di un'attrice nel suo "teatro della crudeltà" alla sua semi-amicizia con Prevel che gli compra droga e pende da ogni sua parola. Nel frattempo, Prevel divide il suo tempo tra Jany, la sua bionda, giovane amante drogata e Rolande, la sua moglie dai capelli scuri e sofferente, che ha un figlio durante questo periodo. Crudeltà, abbandono, povertà, egoismo, follia e ricerca di arte si mescolano sulla Rive Gauche.