Il film è ambientato poco prima della fine del regime comunista polacco. Il personaggio centrale è un censore di provincia, un uomo stanco, sciatto, solo, la cui moglie lo ha lasciato molto tempo fa. Per lui la censura è sia un'arte che un gioco, ma non gli piace. Durante la proiezione di un melodramma sentimentale polacco chiamato "Daybreak" al cinema Liberty, proprio di fronte all'ufficio della censura, gli attori iniziano a ribellarsi e si rifiutano di pronunciare le loro battute. Questa è anarchia, e quando il censore non è in grado di controllare la situazione, vengono chiamati gli alti funzionari del partito. Alla fine un critico cinematografico nota che la situazione gli ricorda "La rosa viola del Cairo" di Woody Allen, e porta una bobina del film per dimostrarlo. I funzionari guardano il film divertiti finché non si verifica un altro pasticcio: il secondo proiettore viene acceso accidentalmente e sovrappone "Daybreak" a "The Purple Rose".