Antonio Hutter (alter ego di Haber) è su un palcoscenico e ricorda la sua vita dominata dal suo unico grande desiderio: essere un attore. Così racconta la sua infanzia in Israele, la sua giovinezza a Verona, i suoi primi ruoli in Sotto il segno dello scorpione di Eneide Taviani di Franco Rossi, l'incontro con Orson Welles (mai accaduto nella realtà), un ruolo ne Il Conformista di Bertolucci, poi tagliato in in sala montaggio la sua storia d'amore con Giuliana DeSio e una telefonata (falsa) per un ruolo in Toro scatenato di Scorsese. Adesso Antonio è sull'orlo del suicidio: è solo sul palco, non c'è pubblico ... ma all'improvviso riceve una telefonata da Hollywood.