Nel grande ristorante della vita c'è chi mangia e chi si fa mangiare. Raimundo Nonato trova una via alternativa, una vita tutta sua: cucina per sopravvivere e trovare un posto nella società. Arriva in città senza un soldo in tasca e inizia a lavorare come aiuto in un bar decadente, un posto brutto, sperduto nel deserto urbano. Dorme nel ripostiglio sul retro, e sotto una fredda luce al neon impara a friggere "pastelli" e "coxinha", superando il suo "padrone", Zulmiro, il proprietario del bar. Nonato è ignorante, ma talentuoso. Sa lavorare la cucina, presto lo capiscono anche gli altri. La prima ad accorgersene è Iria, una prostituta, che non sa cucinare ma ama mangiare e inizia una relazione con lui. Quindi, Giovanni, il proprietario del Boccaccio (un ristorante italiano nel quartiere), offre a Nonato un lavoro come suo apprendista. Una serie di eventi porta Nonato a trascorrere del tempo in prigione. Per i prigionieri e il loro capo, il violento Bujiù, Nonato è un salvatore; nel ...